L’impiego dei robot sta prendendo piede con tassi di crescita importanti e nel quotidiano di ognuno di noi sono sempre più comuni le situazioni in cui è possibile (o addirittura richiesto) interfacciarsi con qualche forma di automazione di questo genere.
L’atteggiamento di chi si avvicina alla robotica è però spesso contrassegnato da due reazioni emotive che si possono manifestare anche simultaneamente, sebbene siano di segno opposto: da un lato c’è la curiosità di vedere una “macchina che sa fare cose da sola”, dall’altro coesiste una certa diffidenza.
A-Bit-C è nata e si impegna proprio per questo: mettere a disposizione dei bambini e dei ragazzi, e di conseguenza delle loro famiglie, gli strumenti per capire (e talvolta arrivare fino a riuscire a guidare) una trasformazione che è in atto anziché viverla da spettatori passivi.
Per fare questo ci siamo adoperati nella costruzione di alcuni percorsi di “alfabetizzazione robotica” che prevedono un avvicinamento all’automazione in senso lato, partendo dal codice per arrivare al meccanismo intelligente basandosi su un approccio logico computazionale; percorsi che trovano il loro quasi naturale ambito di applicazione nel contesto delle scuole, come conferma anche la positiva esperienza in corso di svolgimento in queste settimane con le ragazze e i ragazzi della scuola Fabio Filzi di Inzago.