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Rompere le barriere dell’età: un’esperienza di robotica intergenerazionale nella casa di riposo Fondazione Marchesi

22 Maggio 2023 di Fabio Facchinetti

Un preconcetto legato al mondo della robotica e della programmazione vuole che queste attività siano a esclusivo appannaggio delle generazioni più giovani, di quelle persone che scherzosamente vengono definite “smanettoni”.

La realtà è molto diversa, e ne abbiamo avuto la riprova in un weekend di maggio 2023 organizzando un incontro piuttosto ambizioso, ma – spoiler – assolutamente ben riuscito.

Con i nostri volontari abbiamo avuto infatti la splendida opportunità di essere ospiti della Fondazione ospedale Marchesi di Inzago (MI), dove abbiamo proposto un progetto di robotica intergenerazionale.

Ragazze e ragazzi che hanno appena terminato il corso microbit base si sono infatti resi disponibili a “giocare” con gli ospiti della casa di riposo.

A creare un ponte tra questi due mondi così diversi sono stati ancora una volta i nostri cubelets, i blocchi robotici magnetici che permettono di costruire semplici automazioni.

Quando combinati, i cubelets comunicano tra loro e collaborano per creare piccoli e semplici robot funzionanti in grado di muoversi e accendere/spegnere le loro luci.

Dopo una spiegazione piuttosto rapida, gli ospiti della casa di riposo hanno cominciato a sperimentare la funzione di ciascun cubelet.

Da lì è stato un attimo e su ogni tavolo hanno cominciato a comparire combinazioni di cubelets tutte differenti tra loro, ciascuna con una sua modalità di funzionamento.

La perplessità iniziale è stata rapidamente rimpiazzata dalla sorpresa e dal divertimento, al punto che i nostri colleghi in età hanno voluto continuare a sfidarsi e creare soluzioni sempre più complesse.

L’uso dei cubelets nelle case di riposo può offrire numerosi vantaggi:

  1. Stimolazione cognitiva: l’uso dei cubelets e la creazione di combinazioni sempre nuove possono stimolare la mente degli anziani, promuovendo la risoluzione dei problemi.
  2. Promozione dell’apprendimento continuo: i cubelets dimostrano che l’apprendimento e la scoperta non hanno età. Offrono un modo divertente e accessibile di esplorare la tecnologia e la robotica.
  3. Miglioramento delle abilità motorie: maneggiare e assemblare i cubelets può aiutare a mantenere o migliorare le abilità motorie fini, che con l’avanzare dell’età rischiano di venire meno.
  4. Engagement e divertimento: l’uso dei cubelets può offrire un’attività divertente e coinvolgente che rompe la routine quotidiana e mantiene gli anziani impegnati e interessati.
  5. Incremento dell’autostima: costruire un robot funzionante può fornire un senso di realizzazione e aumentare l’autostima dei partecipanti.
  6. Socializzazione e interazione intergenerazionale: infine, l’uso dei cubelets in un ambiente di gruppo può favorire la socializzazione, anche tra generazioni tanto distanti – come è successo nella nostra esperienza.

“Quando la presidente della Fondazione ospedale Marchesi, Marta Mura, ci ha proposto un momento con gli anziani ospiti, abbiamo risposto con un misto di curiosità e timore perché mai prima ci era capitato di poter proporre le attività di programmazione con i cubelets a persone di età avanzata – ha commentato il presidente di A-Bit-C, Fabio Facchinetti – Ma è bastato un attimo per capire che è stata una buona scelta e che avevamo in mano gli strumenti giusti per creare una relazione all’insegna del gioco e del divertimento, che sono linguaggi universali senza età. Visto il successo di questo appuntamento, non vediamo l’ora di avere altre occasioni simili, per portare la robotica anche dove non si immaginerebbe possa arrivare”.

Anche Prima Lamartesana ha parlato di questa esperienza.

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